Lo stipendio medio in Italia nel 2025

Conoscere lo stipendio medio in Italia non ti sarà utile solo se sei alla ricerca di un nuovo lavoro: è fondamentale anche se stai pensando di cambiare ruolo o di avanzare nella tua carriera. Sapere qual è il tuo valore sul mercato ti permette di capire quanto potresti guadagnare.

Se non hai queste informazioni, rischi di fare solo supposizioni e, peggio ancora, di sottovalutare le tue competenze. Per questo abbiamo raccolto, da fonti affidabili, i dati più aggiornati sugli stipendi medi in Italia, per aiutarti a capire qual è una retribuzione equa per il tuo settore e a pianificare al meglio il tuo percorso professionale.

In questo articolo scopriremo insieme:

  • Qual è lo stipendio medio in Italia
  • Le differenze salariali tra Nord e Sud
  • Come si posizionano gli stipendi italiani rispetto a quelli europei
  • Come età e livello di istruzione influenzano gli stipendi
  • I settori con le retribuzioni più alte (e più basse)
  • E molto altro ancora.

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Qual è lo stipendio medio in Italia?

In base ai dati pubblicati dell’Osservatorio Jobpricing, la Retribuzione Annua Lorda (RAL) nel 2024 è stata pari a 31.856 € lordi, che corrispondono a uno stipendio medio netto di 24.000 €. Pertanto, in media lo stipendio mensile lordo per chi percepisce 13 mensilità è pari a 2.450 euro. Questo dato, tuttavia, può essere fuorviante. Infatti, le posizioni dirigenziali influenzano significativamente la media generale:

  • Dirigenti: guadagnano in media circa 106.606 euro lordi all'anno
  • Quadri: hanno uno stipendio medio pari a 56.746 euro lordi all'anno
  • Impiegati: percepiscono circa 33.358 euro lordi all'anno
  • Operai: guadagnano circa 27.266 euro lordi all'anno

In Italia, il divario salariale di genere resta una realtà concreta: le donne continuano a percepire stipendi medi inferiori rispetto ai colleghi uomini, anche in ruoli equivalenti. Secondo gli ultimi studi:

  • La differenza tra la retribuzione media oraria di uomini e donne era intorno al 10,4% a fine 2024.
  • Tra i laureati, il divario si amplia: le donne con titolo universitario guadagnano mediamente il 16,6% in meno rispetto agli uomini con la stessa istruzione.
  • Tra i dirigenti, il gap raggiunge cifre ancora più alte: circa 30,8%.

Gli stipendi medi al Nord e Sud Italia

In Italia, la geografia non solo definisce paesaggi e tradizioni, ma anche stipendi e opportunità professionali. L'analisi della retribuzione media nel nostro Paese rivela un quadro complesso e variegato, con un divario salariale tra Nord e Sud ancora marcato.

Sebbene si possa parlare di uno stipendio medio nazionale, è importante riconoscere che questa cifra è il risultato di tendenze regionali molto distinte. In effetti, le dinamiche del mercato del lavoro, i settori industriali predominanti e la densità di opportunità professionali giocano un ruolo cruciale nel determinare il livello salariale.

Nord Italia

Nel 2025, il Nord Italia continua a offrire le retribuzioni più elevate. Secondo i dati disponibili, lo stipendio lordo medio annuo al Nord è di circa 32.913 euro, mentre la Retribuzione Globale Annua (RGA), che include anche bonus e altri benefici, si attesta su oltre 37.000 euro.

Le regioni più performanti in termini salariali sono:

  • Lombardia:con Milano come principale motore economico, offre stipendi medi superiori ai 33.000 euro lordi annui.
  • Emilia-Romagna: nota per la sua industria manifatturiera e l'innovazione tecnologica.
  • Veneto e Piemonte: con un forte settore industriale e una crescente presenza di aziende tecnologiche.

I settori che offrono le retribuzioni più alte al Nord includono:

  • Servizi finanziari: con posizioni dirigenziali che possono superare i 100.000 euro lordi annui.
  • Tecnologia e ingegneria: professioni come ingegnere informatico o aerospaziale, con stipendi che variano tra i 36.000 e i 43.800 euro lordi annui.
  • Marketing e comunicazione: ruoli come Communication Manager o Marketing Manager, con stipendi tra i 68.000 e i 75.000 euro lordi annui.

Sud Italia

Al Sud, la situazione salariale è più variegata e, in generale, meno favorevole. Lo stipendio lordo medio annuo nel Sud e nelle Isole è di circa 29.375 euro, con una RGA che può arrivare a oltre 33.000 euro.

Le regioni con le retribuzioni più basse includono:

  • Calabria: con province come Vibo Valentia, dove gli stipendi medi annui si aggirano tra i 13.388 e i 14.854 euro.
  • Sicilia e Campania: caratterizzate da un mercato del lavoro con meno opportunità per professioni altamente qualificate.

I settori con stipendi più bassi al Sud comprendono:

  • Agricoltura: con una RAL media di circa 25.375 euro annui.
  • Settore pubblico: in alcune aree, come la scuola, gli stipendi non superano i 25.000 euro lordi annui.

Il consiglio dell'esperto

Se stai cercando lavoro in Italia o stai valutando un cambiamento di carriera, un trasferimento o la possibilità di lavorare da remoto, è fondamentale conoscere il contesto economico e gli stipendi medi di riferimento nelle diverse regioni per fare scelte più informate e strategiche.

Stipendi italiani vs stipendi europei

A livello internazionale, l'Italia si posiziona al 22° posto su 34 Paesi OCSE per salari medi annui, collocandosi al di sotto della media europea. In molte professioni, soprattutto nel settore privato, lo stipendio medio italiano risulta inferiore rispetto a quello offerto in Paesi come Germania, Francia o Paesi Bassi, dove la retribuzione è spesso più alta e accompagnata da benefit più consistenti. Tuttavia, il costo della vita in Italia, pur variando notevolmente da regione a regione, tende a essere più contenuto rispetto alle principali capitali europee, fattore che può compensare in parte il divario retributivo.

Se stai valutando opportunità di carriera internazionali, confrontare gli stipendi tenendo conto anche di tasse, costo della vita e servizi pubblici disponibili è essenziale per avere un quadro realistico.

In che modo l'età influisce sullo stipendio?

L’età non determina direttamente lo stipendio, ma rappresenta spesso la fase della carriera in cui ci si trova, con tutte le competenze, le esperienze e le responsabilità che ne derivano. In generale, al crescere dell’età aumentano anche il livello di specializzazione e il potere contrattuale, due elementi che si riflettono direttamente sulla retribuzione.

Secondo i dati relativi al 2024, ecco la ripartizione per fascia d’età:

  • 15-24 anni: 26.740 €
  • 25-34 anni: 29.110 €
  • 35-44 anni: 31.758 €
  • 45-54 anni: 33.494 €
  • 55-64 anni: 34.864 €

Queste cifre mostrano come, nel corso della vita lavorativa, il reddito tenda a crescere gradualmente, raggiungendo il picco tra i 55 e i 64 anni, quando molti professionisti hanno consolidato il proprio ruolo e maturato un’esperienza significativa.

Per i giovani della Generazione Z che entrano nel mercato del lavoro, gli stipendi iniziali saranno inevitabilmente più bassi. Tuttavia, questa fase coincide con la curva di crescita più ripida: i primi anni di carriera sono quelli in cui si possono ottenere aumenti importanti, soprattutto per i laureati e per chi lavora in settori molto richiesti come ingegneria, finanza e marketing digitale. In questi ambiti, gli incrementi salariali nei primi cinque anni possono essere particolarmente consistenti grazie all’elevata domanda di competenze specializzate.

Naturalmente, non tutti seguono un percorso lineare. Chi rientra nel mercato del lavoro dopo una pausa può trovarsi in una situazione diversa rispetto alla media della propria fascia d’età. In questi casi, è utile confrontare la retribuzione proposta con quella tipica per il ruolo e per la fascia anagrafica, così da avere parametri chiari nelle trattative.

Fortunatamente, molti datori di lavoro oggi sono più flessibili nei confronti dei percorsi non convenzionali, soprattutto nei settori dove la carenza di competenze è più forte.

Se ti stai affacciando al mondo del lavoro per la prima volta, queste fasce salariali rappresentano un utile punto di riferimento per capire quali aspettative avere e come potrebbe evolversi la tua carriera nel tempo. Conoscere questi dati ti permette di muoverti con maggiore consapevolezza e di costruire un percorso professionale più solido e strategico.

Per approfondire, scopri come scrivere un CV senza esperienza lavorativa.

I settori con gli stipendi più alti (e più bassi)

stipendio medio italiano 1

Il potenziale di guadagno non dipende solo dal ruolo che ricopri, ma anche dal settore in cui lavori. In Italia, alcuni comparti economici si distinguono per stipendi particolarmente elevati. Ciò è dovuto alla domanda di competenze specialistiche, alle responsabilità che comportano o al valore strategico che apportano al sistema produttivo.

Ci sono poi professioni regolamentate o che richiedono percorsi di formazione lunghi e selettivi: in questi casi, le retribuzioni tendono a essere più alte proprio per la complessità e la preparazione necessaria. Al contrario, le mansioni meno qualificate o legate a dinamiche di mercato con margini più ridotti offrono salari più contenuti.

Che tu stia valutando un cambio di carriera o voglia semplicemente capire se il tuo stipendio è in linea con la media, conoscere queste differenze è fondamentale. Ti aiuta a orientarti meglio nel mercato del lavoro e a pianificare in modo più strategico la tua prossima mossa professionale.

I 5 settori con gli stipendi più alti

In Italia, alcuni comparti si distinguono per la capacità di offrire stipendi significativamente superiori alla media nazionale. Si tratta spesso di settori altamente specializzati, con forte domanda di personale qualificato e competenze difficili da reperire. Ecco i cinque ambiti più remunerativi secondo i dati e le tendenze più recenti.

1. Finanza e assicurazioni

Il settore finanziario continua a occupare i primi posti per livelli retributivi. Le figure specializzate nella gestione dei capitali, nella consulenza e nel risk management sono molto richieste, soprattutto nelle grandi città e nei gruppi internazionali.

  • Stipendio medio: circa 45.000-50.000 € lordi annui
  • Ruoli comuni: analista finanziario, consulente bancario, risk manager, attuario
  • Perché è redditizio: l’elevato livello di responsabilità nella gestione di risorse economiche e la complessità delle normative rendono queste figure difficili da sostituire e ben pagate.

2. Farmaceutico e sanitario privato

Oltre ai medici e agli specialisti, anche ricercatori e manager del settore godono di stipendi elevati, grazie agli investimenti continui in ricerca e innovazione.

  • Stipendio medio: 42.000-48.000 € lordi annui
  • Ruoli comuni: medico specialista, ricercatore, responsabile di laboratorio, manager di clinica privata
  • Perché è redditizio: la domanda di personale altamente qualificato è costante e la formazione richiesta è lunga e complessa.

3. Tecnologia e ICT

Il digitale continua a trainare la crescita, e i professionisti IT sono tra i più ricercati. Le aziende faticano a trovare sviluppatori, analisti e ingegneri informatici con competenze avanzate.

  • Stipendio medio: 40.000-46.000 € lordi annui
  • Ruoli comuni: sviluppatore software, data analyst, cybersecurity specialist, cloud engineer
  • Perché è redditizio: la carenza di competenze e l’importanza strategica della tecnologia spingono verso retribuzioni sempre più competitive.

4. Energia e ingegneria

Il settore energetico, in particolare quello legato alle energie rinnovabili e alle infrastrutture, offre stipendi elevati per figure con competenze tecniche avanzate.

  • Stipendio medio: 38.000-45.000 € lordi annui
  • Ruoli comuni: ingegnere energetico, project manager, tecnico specializzato, responsabile impianti
  • Perché è redditizio: la transizione energetica richiede profili altamente qualificati, capaci di gestire progetti complessi e innovativi.

5. Moda e lusso (ruoli manageriali e creativi)

Sebbene molti ruoli operativi abbiano stipendi medi, le posizioni manageriali e creative di alto livello nel settore moda e lusso possono raggiungere compensi importanti, soprattutto nelle grandi maison.

  • Stipendio medio: 36.000-44.000 € lordi annui
  • Ruoli comuni: fashion designer senior, export manager, brand manager, direttore creativo
  • Perché è redditizio: la capacità di generare valore attraverso creatività e branding, unita alla forte competizione internazionale, porta a riconoscere compensi elevati alle figure chiave.

I 5 settori con gli stipendi più bassi

Non tutti i comparti offrono le stesse prospettive economiche. In diversi settori, soprattutto quelli con ruoli meno specializzati o caratterizzati da stagionalità e alta concorrenza, le retribuzioni tendono a rimanere al di sotto della media nazionale. Questo non significa che manchino opportunità di crescita, ma spesso i percorsi di carriera sono più lenti o richiedono anni di esperienza per raggiungere compensi più elevati.

1. Ristorazione e turismo

Nonostante sia uno dei settori più importanti per l’economia italiana, è anche tra quelli meno retribuiti, soprattutto nelle posizioni operative. Questi lavori sono spesso part-time o stagionali e in genere non richiedono qualifiche specifiche. Se lavori in questo settore, acquisire competenze di leadership è spesso la strada migliore per ottenere una retribuzione più alta.

  • Stipendio medio: 18.000–23.000 € lordi annui
  • Ruoli comuni: cameriere, barista, cuoco, receptionist, addetto alle pulizie
  • Perché è poco remunerativo: forte stagionalità, alta rotazione del personale e abbondanza di manodopera contribuiscono a mantenere bassi i salari.

2. Vendita al dettaglio

I lavori nella vendita al dettaglio, specialmente nella GDO e nei piccoli negozi, sono spesso caratterizzati da stipendi contenuti e orari flessibili ma impegnativi.

  • Stipendio medio: 19.000–24.000 € lordi annui
  • Ruoli comuni: commesso, cassiere, scaffalista, addetto vendite
  • Perché è poco remunerativo: si tratta di mansioni facilmente sostituibili, con margini ridotti e poche possibilità di avanzamento rapido.

3. Agricoltura e allevamento

Nonostante la sua importanza storica e culturale, il settore agricolo continua a offrire retribuzioni tra le più basse in Italia.

  • Stipendio medio: 17.000–22.000 € lordi annui
  • Ruoli comuni: bracciante agricolo, operatore di allevamento, raccoglitore stagionale
  • Perché è poco remunerativo: lavoro fisicamente impegnativo, spesso stagionale e con margini economici ridotti per le aziende agricole.

4. Servizi alla persona e assistenza

Figure fondamentali per il benessere sociale, ma purtroppo ancora sottopagate rispetto al valore del lavoro svolto.

  • Stipendio medio: 18.000–23.000 € lordi annui
  • Ruoli comuni: badante, operatore socio-sanitario, babysitter, assistente domiciliare
  • Perché è poco remunerativo: la domanda è alta, ma molte posizioni sono informali o con contratti part-time, e spesso mancano tutele economiche adeguate.

5. Settore artistico e culturale (entry-level)

L’Italia è ricca di patrimonio artistico e culturale, ma chi lavora in questo ambito all’inizio della carriera ha spesso a che fare con compensi modesti e contratti precari.

  • Stipendio medio: 18.000–24.000 € lordi annui
  • Ruoli comuni: guida turistica, operatore museale, assistente curatore, artista emergente
  • Perché è poco remunerativo: i finanziamenti pubblici limitati e la concorrenza elevata rendono difficile ottenere compensi stabili e competitivi nelle fasi iniziali.

Il consiglio dell'esperto

Non limitarti a guardare i numeri: usa i dati salariali come una bussola per prendere decisioni mirate sulla tua carriera. Sapere quanto vale il tuo profilo ti permette di negoziare con sicurezza, puntare a ruoli più strategici e valorizzare davvero le tue competenze in un mercato del lavoro competitivo.

Il ruolo dell'istruzione nel reddito

Il livello di istruzione è uno dei fattori che più influenzano il potenziale di guadagno, anche se non è l’unico a determinare il percorso retributivo di una persona. La laurea conseguita, le specializzazioni, le scelte professionali fatte nei primi anni e la capacità di aggiornarsi nel tempo incidono in modo significativo sull’andamento dello stipendio nel corso della carriera.

Comprendere come il titolo di studio si traduca, o meno, in un vantaggio economico concreto può aiutarti a definire obiettivi realistici e a orientare meglio la tua crescita professionale.

Laureati

In Italia, chi possiede una laurea tende a guadagnare di più rispetto a chi ha un titolo di studio inferiore, soprattutto nel medio-lungo periodo. Secondo i dati più recenti, lo stipendio medio dei laureati si aggira intorno ai 36.000 € lordi annui, con differenze significative tra le diverse aree disciplinari.

  • I laureati in discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) registrano le retribuzioni più alte, spesso superiori ai 40.000 € annui già dopo alcuni anni di esperienza.
  • Le lauree in economia, finanza e giurisprudenza offrono buone prospettive di crescita, soprattutto in settori competitivi come consulenza, banking e corporate.
  • Le aree umanistiche e artistiche partono da retribuzioni più basse, ma possono offrire buone opportunità per chi si specializza o trova nicchie professionali solide.

Il vantaggio salariale dei laureati tende ad ampliarsi nel tempo: a dieci anni dal conseguimento del titolo, la forbice rispetto ai diplomati può superare i 10.000 € annui, soprattutto nei ruoli manageriali o tecnici altamente qualificati.

Diplomati

Chi possiede un diploma ha mediamente stipendi più bassi: nel 2025, la retribuzione media per i diplomati si attesta intorno ai 27.000 € lordi annui, con variazioni importanti a seconda del settore e dell’esperienza maturata.

I percorsi professionali dei diplomati, però, sono spesso più flessibili e orientati all’inserimento rapido nel mondo del lavoro. In ambiti tecnici come l’artigianato specializzato, l’industria manifatturiera, la logistica o l’assistenza tecnica, è possibile costruire carriere solide e ben retribuite anche senza una laurea, soprattutto per chi investe nella formazione continua e nelle certificazioni professionali.

Inoltre, la crescente domanda di profili tecnici qualificati da parte delle imprese italiane sta riducendo, in alcuni comparti, il divario retributivo con i laureati. Questo rende i percorsi post-diploma una valida alternativa per chi preferisce entrare prima nel mondo del lavoro e crescere attraverso l’esperienza.

Ripartizione degli stipendi per ruolo lavorativo

stipendio medio italiano 2

Il titolo di lavoro è uno dei fattori che più incidono sulla retribuzione in Italia. A parità di istruzione, età ed esperienza, il ruolo ricoperto può determinare differenze salariali anche molto ampie, soprattutto nei settori tecnici e manageriali. Anche la sede lavorativa ha un peso rilevante: una stessa posizione può essere retribuita in modo diverso a Milano rispetto a una città di provincia.

Di seguito trovi una panoramica indicativa degli stipendi medi annui lordi per alcune professioni in Italia nel 2025:

  • Stipendio medio manager / dirigente: 60.000–90.000 €
  • Stipendio medio ingegnere informatico / software engineer: 40.000–55.000 €
  • Stipendio medio consulente finanziario / analista: 35.000–50.000 €
  • Stipendio medio tecnico specializzato (meccanico, elettrico): 30.000–38.000 €
  • Stipendio medio insegnante di scuola superiore: 28.000–33.000 €
  • Stipendio medio professore universitario: 55.000–80.000 €
  • Stipendio medio impiegato amministrativo: 25.000–30.000 €
  • Stipendio medio addetto alle vendite / commesso: 20.000–25.000 €
  • Stipendio medio social media manager: 25.000–35.000 €
  • Stipendio medio cuoco / cameriere: 18.000–24.000 €
  • Stipendio medio operaio agricolo: 17.000–22.000 €
  • Stipendio medio infermiere: 24.000–33.000€
  • Stipendio medio medico di base: 70.000–100.000 €
  • Stipendio medio data scientist / esperto AI: 45.000–70.000 €
  • Stipendio medio graphic designer: 25.000–35.000 €

Questi valori rappresentano medie indicative e possono variare sensibilmente in base all’esperienza, alle certificazioni, alla dimensione dell’azienda e alla località.

Cinque punti chiave sullo stipendio medio in Italia

  1. Lo stipendio medio annuo in Italia si aggira intorno ai 32.000 € lordi, ma la cifra varia sensibilmente in base al contratto, alla posizione ricoperta e alla località.
  2. Le differenze territoriali restano marcate: il Nord continua a offrire retribuzioni più elevate rispetto al Centro e al Sud, trainato da regioni come Lombardia ed Emilia-Romagna, dove il tessuto produttivo è più sviluppato.
  3. I salari sono cresciuti del 3,1% rispetto al 2024, un aumento che ha leggermente superato il tasso d’inflazione, portando a un piccolo miglioramento del potere d’acquisto reale.
  4. Istruzione ed esperienza contano, ma non sono tutto: lauree e specializzazioni aprono le porte a retribuzioni più alte nel medio-lungo periodo, mentre alcuni ruoli tecnici e commerciali possono garantire ottimi guadagni anche senza un titolo universitario.
  5. Il mercato del lavoro italiano sta cambiando: settori come tecnologia, sanità e finanza stanno guidando la crescita salariale, mentre comparti più tradizionali restano su livelli retributivi più bassi, spingendo molti lavoratori a riqualificarsi.

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Domande frequenti

Qual è un buon stipendio medio in Italia?

Nel 2025, uno stipendio considerato “buono” in Italia si colloca tra i 35.000 € e i 45.000 € lordi annui. Questa fascia è superiore alla media nazionale e permette, nella maggior parte delle regioni, di mantenere uno stile di vita confortevole, coprendo agevolmente le spese principali e consentendo anche qualche margine di risparmio.

2.000 € netti sono un buon stipendio in Italia?

Sì. Uno stipendio mensile netto di 2.000 € è superiore alla media nazionale, il che ti colloca in una posizione retributiva vantaggiosa in quasi tutte le aree del Paese, soprattutto al di fuori delle grandi città del Nord dove il costo della vita è più elevato.

Qual è lo stipendio medio per un trentenne in Italia?

Per un trentenne, lo stipendio medio si aggira intorno ai 29.000–31.000 € lordi annui, con variazioni legate al titolo di studio, al settore di impiego e alla regione. I profili più richiesti in ambito tecnologico e finanziario possono superare facilmente questa soglia già nei primi anni di carriera.

Quanto devo guadagnare per rientrare nel 10% dei lavoratori più pagati in Italia?

Per rientrare nel 10% dei lavoratori più pagati in Italia, è necessario guadagnare circa 55.000 € lordi annui o più. Questa fascia è occupata principalmente da dirigenti, liberi professionisti affermati e figure altamente specializzate in settori strategici come tecnologia, finanza e sanità.

Come posso utilizzare i dati relativi agli stipendi nelle trattative salariali?

I dati salariali sono un alleato prezioso durante una negoziazione. Puoi:

  • Confrontare la tua retribuzione con i benchmark di settore, tenendo conto di ruolo, area geografica ed esperienza;
  • Presentare questi dati in modo chiaro per sostenere la tua richiesta di aumento o una nuova offerta;
  • Dimostrare al datore di lavoro di conoscere il tuo valore di mercato, aumentando così la tua credibilità.

Dove posso trovare informazioni affidabili sugli stipendi in Italia?

Per avere un quadro preciso, puoi consultare diverse fonti:

  • i rapporti ISTAT e INPS, che offrono dati ufficiali aggiornati;
  • i portali di lavoro come Indeed, Glassdoor, InfoJobs e LinkedIn, che pubblicano range salariali per specifici ruoli e località;
  • le associazioni di categoria e i report di settore, utili per professioni regolamentate o altamente specializzate.

Incrociare più fonti ti aiuterà ad avere un quadro realistico e a prendere decisioni più informate.

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