Come scrivere un curriculum accademico: guida completa ed esempio

Che tu sia un professore, un ricercatore, un laureato o uno studente, redigere un CV accademico può rivelarsi fondamentale per la tua carriera. A differenza del curriculum tradizionale, il CV accademico si concentra sull’esperienza accademica e viene utilizzato da chi punta a posizioni di ricerca, insegnamento o docenza presso università e istituti di ricerca.

In un panorama accademico sempre più competitivo, il curriculum vitae è uno strumento decisivo per ottenere borse di studio, incarichi prestigiosi e opportunità di ricerca o di dottorato. Pertanto, è importante non solo saper scrivere un CV capace di superare con successo i sistemi di tracciamento delle candidature (ATS), ma anche scegliere il modello di CV accademico più adatto alle tue esigenze.

A seconda delle linee guida dell’università o dell’ente a cui presenti la candidatura, potrebbe esserti richiesto di redigere il tuo curriculum accademico nel formato europeo, uno standard ampiamente utilizzato nel contesto italiano ed europeo per garantire uniformità e chiarezza nella presentazione delle informazioni.

In questo articolo vedremo:

  • Cosa includere nel CV accademico;
  • Esempi delle sezioni principali;
  • Consigli pratici per scrivere un CV accademico efficace;
  • Come presentare correttamente le pubblicazioni;
  • E molti altri suggerimenti utili.

Crea il tuo CV

Esempio di curriculum accademico

Esempio di CV accademico

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Isabella Benedetti è una professionista affermata che ha deciso di valorizzare il proprio percorso scegliendo il modello di CV Stanford. Grazie alla perfetta combinazione tra attività di insegnamento, ricerca e formazione nei campi della nutrizione e delle discipline STEM, Isabella ha realizzato un CV accademico capace di mettere in risalto le sue competenze e di catturare l’attenzione dei selezionatori.

Cosa includere nel CV accademico?

cv accademico 1

Così come una buona lettera di presentazione, anche il CV accademico va personalizzato in base alla posizione o al programma a cui ti candidi. Deve mettere in evidenza le tue esperienze, competenze e pubblicazioni più rilevanti e in linea con i requisiti di quel lavoro.

Una strategia efficace consiste nel creare un CV di base, ovvero un documento completo che raccolga in un unico posto tutte le informazioni sulla tua istruzione, le esperienze lavorative, le competenze, i risultati e le qualifiche. Questo archivio personale ti servirà come punto di partenza ogni volta che dovrai personalizzare il CV per una candidatura specifica, evitando di doverlo riscrivere da zero ogni volta.

Il consiglio dell'esperto

Il CV accademico è un documento “vivo” che va aggiornato regolarmente man mano che avanzi nella tua carriera. Ricordati di aggiungere nuove pubblicazioni, esperienze e risultati per mantenerlo sempre attuale e competitivo.

Un buon CV accademico dovrebbe includere le seguenti sezioni fondamentali per mettere in luce qualifiche, esperienza di ricerca e traguardi raggiunti:

  • Informazioni personali
  • Profilo personale
  • Competenze
  • Istruzione
  • Esperienza lavorativa accademica
  • Attività di ricerca
  • Pubblicazioni
  • Conferenze e seminari
  • Premi e riconoscimenti
  • Competenze linguistiche
  • Referenze

Se stai preparando il tuo CV per candidarti a un dottorato, continua a leggere: nei prossimi paragrafi troverai consigli pratici per rendere la tua candidatura ancora più efficace.

Le informazioni personali nel CV accademico

Può sembrare una sezione scontata, ma fornire dati personali chiari e aggiornati è essenziale per permettere ai selezionatori di contattarti rapidamente.

Ecco cosa includere sempre:

  • Nome e cognome: indica il tuo nome completo, evitando abbreviazioni, soprannomi o diminutivi.
  • Indirizzo: puoi specificare solo città e regione, soprattutto se ti candidi per posizioni internazionali. Questo aiuta i selezionatori a comprendere la tua posizione geografica senza fornire dati troppo dettagliati.
  • Indirizzo e-mail: utilizza un indirizzo professionale, preferibilmente con nome e cognome, evitando indirizzi poco formali o non adeguati a un contesto accademico.
  • Numero di telefono: indica un numero attivo e assicurati di essere facilmente reperibile; se ti candidi per posizioni all’estero, ricordati di inserire il prefisso internazionale.

Dati come stato civile, età, religione o nazionalità non sono necessari ed è preferibile ometterli per evitare possibili discriminazioni al momento della valutazione della candidatura.

Il profilo personale nel CV accademico

Il profilo personale è la tua vetrina: in 4-6 righe devi mettere in evidenza i tuoi risultati in ambito accademico, le tue aspirazioni nel campo della ricerca e i tuoi obiettivi professionali. Scrivi in modo chiaro e diretto, prediligi verbi attivi e scegli parole chiave pertinenti alla posizione.

Per un approccio più dettagliato nella redazione del profilo personale, segui i passaggi riportati di seguito:

  1. Apri il profilo personale con una frase che sintetizzi la tua qualifica e il tuo ruolo (es. Dottorando in… / Ricercatore in… / Laureato in…).
  2. Indica chiaramente le tue aree di ricerca, le tue competenze tecniche principali e l'impatto che potrebbe avere la tua attività di ricerca.
  3. Inserisci 1–2 risultati concreti (pubblicazioni, progetti finanziati, sperimentazioni, brevetti).
  4. Aggiungi 1-2 soft skills utili al ruolo (es. gestione di progetti, comunicazione scientifica, lavoro in team).
  5. Adatta il profilo personale alla posizione o all'opportunità per cui ti stai candidando: includi parole chiave presenti nell’offerta ed elimina ciò che non è pertinente.
  6. Infine, rileggi attentamente il tuo profilo personale per verificare che non ci siano errori.

Esempio di profilo personale nel CV accademico

Ricercatore appassionato con una solida formazione in biologia molecolare, specializzato nello studio dei meccanismi di regolazione genetica nello sviluppo dei tumori. Ho conseguito un dottorato di ricerca in biochimica e sono autore di numerose pubblicazioni su rinomate riviste scientifiche. Le mie competenze spaziano dalle tecniche molecolari e genomiche all’analisi avanzata dei dati. Appassionato di ricerca traslazionale, desidero contribuire allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per la cura dei tumori.

Esempio di profilo personale nel CV accademico per candidarsi a un dottorato di ricerca

Sono una persona ambiziosa e motivata, con l’obiettivo di essere ammessa al programma di dottorato in Psicologia. Ho conseguito una Laurea magistrale in Neuroscienze cognitive e intendo dedicarmi alla ricerca d’avanguardia sullo sviluppo cognitivo, con particolare attenzione all’impatto delle prime esperienze sullo sviluppo del cervello e sui processi di apprendimento. Possiedo una solida esperienza nella progettazione sperimentale, nell’analisi dei dati e nelle principali tecniche di neuroimaging.

Esempio di profilo personale nel CV accademico di Professore associato

Professore associato con oltre 15 anni di esperienza nella didattica e nella ricerca nel campo delle discipline economiche e sociali. Responsabile di diversi corsi universitari, membro di comitati scientifici e coordinatore di progetti di ricerca internazionali finanziati da enti pubblici e privati. Autore di più di 40 pubblicazioni peer-reviewed, mi occupo principalmente di politiche pubbliche, analisi comparata e metodologie di ricerca qualitativa. Desidero proseguire il mio lavoro contribuendo alla crescita di reti di ricerca interdisciplinari e alla formazione di nuove generazioni di studiosi.

Il consiglio dell'esperto

Il profilo personale è la tua occasione per distinguerti mettendo in risalto il tuo percorso accademico, i tuoi interessi di ricerca e i tuoi obiettivi professionali. Assicurati che sia in linea con il resto del CV, così da offrire un quadro chiaro e convincente della tua candidatura. Un profilo ben scritto può catturare l’attenzione del lettore fin dalle prime righe e lasciare un’impressione positiva e duratura.

Per approfondire, leggi il nostro articolo dedicato a come scrivere un profilo personale nel CV.

Le competenze principali da includere nel CV accademico

Sebbene questa sezione non sia obbligatoria, se ben strutturata può diventare un elemento strategico per mettere in risalto competenze tecniche e accademiche rilevanti, oltre ad abilità trasversali che mostrano la tua capacità di lavorare in contesti di ricerca complessi e interdisciplinari. Ricorda di personalizzare i contenuti in base alla posizione o al programma per cui ti candidi, evidenziando quelle più in linea con i requisiti specifici.

Esempi di competenze tecniche (hard skills):

  • Progettazione e conduzione di esperimenti
  • Analisi statistica avanzata
  • Revisione sistematica e meta-analisi della letteratura scientifica
  • Redazione e presentazione di proposte di finanziamento
  • Tecniche di laboratorio specialistiche
  • Linguaggi di programmazione per ricerca e automazione
  • Visualizzazione e comunicazione dei dati
  • Gestione di database bibliografici e reference manager

Esempi di competenze trasversali (soft skills):

  • Scrittura accademica (articoli, report, abstract)
  • Capacità di insegnamento e mentoring per studenti e tirocinanti
  • Coordinamento di progetti di ricerca multidisciplinari
  • Gestione efficace del tempo e delle scadenze accademiche
  • Collaborazione in team di ricerca internazionali
  • Leadership accademica in piccoli gruppi o laboratori
  • Capacità di revisione critica di articoli scientifici (peer review)
  • Pianificazione strategica per la diffusione dei risultati

Il consiglio dell'esperto

Inserisci un mix bilanciato di competenze tecniche e trasversali, in modo da presentare un profilo completo che dimostri non solo la tua padronanza metodologica, ma anche la tua capacità di comunicare, collaborare e contribuire attivamente alla comunità accademica.

L'istruzione nel CV accademico

In questa sezione del tuo curriculum vitae accademico, dovrai fornire ai selezionatori una panoramica chiara e strutturata del tuo percorso formativo. Presentala sempre in ordine cronologico inverso, iniziando dal titolo più recente.

Per renderla efficace e completa, assicurati di includere:

  • Il titolo di studio esatto che hai conseguito (es. Laurea triennale, Laurea magistrale, Dottorato di ricerca).
  • Se non ti sei ancora laureato, indica “In corso” o l'anno in cui prevedi di laurearti.
  • Nome dell’università o dell’istituto presso cui hai studiato.
  • Eventuali riconoscimenti e premi accademici rilevanti (es. menzioni d’onore, borse di studio, premi di ricerca).
  • Se pertinenti, includi corsi o voti degni di nota.

Esempio di sezione “Istruzione”:

Dottorato di ricerca in Neuroscienze | Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2024

Master in Psicologia clinica dell’età adulta, Sigmund Freud University, Milano | 2019

  • Corsi rilevanti: Psicosomatica, Interventi psicologici di gruppo, Psicobiologia e Psicofarmacologia.

Come indicare l'esperienza lavorativa nel CV accademico

La sezione dedicata all’esperienza lavorativa nel CV accademico serve a mettere in risalto i ruoli che hai ricoperto, le responsabilità principali e le competenze che hai sviluppato nel corso della tua carriera. Oltre alle posizioni strettamente accademiche, puoi includere anche incarichi professionali rilevanti, come attività di insegnamento, collaborazioni con istituti, tirocini o posizioni nel settore privato, purché pertinenti con il tuo percorso di studi o di ricerca.

Per presentare al meglio la tua esperienza lavorativa, segui questi consigli pratici:

  • Inizia dalla posizione più recente
  • Concentrati sui ruoli legati all'insegnamento o al mentoring
  • Descrivi le responsabilità e i traguardi raggiunti
  • Se possibile, quantifica i risultati ottenuti
  • Evidenzia le competenze chiave
  • Usa verbi d'azione e un linguaggio diretto
  • Adatta il contenuto alla candidatura
  • Rileggi e formatta in modo coerente.

Esempio di curriculum accademico per ricercatore universitario

Assistente alla ricerca | Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca | 2024 - oggi

Contribuisco a progetti di ricerca sulla formazione della memoria, conducendo revisioni della letteratura e supportando la progettazione e l’implementazione degli studi. Raccolgo e analizzo dati comportamentali, garantendone l’accuratezza tramite software statistici. Collaboro con ricercatori per la stesura di manoscritti destinati a riviste peer-reviewed e presento i risultati in seminari e conferenze accademiche.

  • Pubblicazione di un articolo di ricerca intitolato “Il ruolo dei processi cognitivi nella formazione della memoria” su una rivista scientifica di rilievo;
  • Premio per la migliore presentazione a una conferenza nazionale, per aver comunicato con efficacia risultati complessi relativi al consolidamento della memoria.

Esempio di curriculum per consulente accademico

Consulente accademico, Università degli studi Roma Tre, 2022 - oggi

Organizzo incontri individuali con studenti per supportarli nella pianificazione accademica e professionale, nella scelta dei corsi e nella definizione dei loro obiettivi. Identifico studenti in difficoltà e li indirizzo ai servizi di supporto. Partecipo a workshop e formazioni per aggiornare costantemente le mie competenze.

  • Riduzione del tasso di abbandono del 20%, grazie a strategie di orientamento personalizzate;
  • Organizzazione di workshop per oltre 200 studenti all’anno su gestione del tempo, tecniche di studio e percorsi di carriera;
  • Collaborazione con i docenti per sviluppare programmi di supporto, migliorando del 15% il rendimento accademico degli studenti coinvolti.

Il consiglio dell'esperto

La tua esperienza professionale deve dimostrare concretamente il tuo contributo prezioso al mondo accademico. Non limitarti a elencare i ruoli ricoperti: rafforza ogni affermazione con risultati misurabili, responsabilità chiare e contributi tangibili.

Per ulteriori suggerimenti, leggi come elencare i traguardi raggiunti nel CV.

Come indicare l'attività di ricerca nel CV accademico

cv accademico 2

L’attività di ricerca rappresenta uno degli elementi centrali di un curriculum vitae accademico. È fondamentale presentarla in modo chiaro e strutturato, così da evidenziare il tuo contributo scientifico e la tua crescita professionale. Elenca le esperienze in ordine cronologico inverso, iniziando da quella più recente, e specifica il ruolo svolto all’interno dei progetti, le aree di ricerca e gli obiettivi principali.

Per rendere questa sezione efficace:

  • Indica l’istituzione, il laboratorio o il gruppo di ricerca presso cui hai operato.
  • Specifica il titolo del progetto, la tua posizione e il periodo di attività.
  • Descrivi le attività svolte (ad esempio: revisione della letteratura, raccolta e analisi dei dati, sviluppo di protocolli sperimentali, pubblicazioni, presentazioni a conferenze).
  • Se possibile, evidenzia i risultati raggiunti, come pubblicazioni, premi, collaborazioni o finanziamenti ottenuti.
  • Utilizza un linguaggio preciso e professionale, concentrandoti sull’impatto del tuo lavoro nel contesto accademico.

Come elencare le pubblicazioni nel CV accademico

La sezione dedicata alle pubblicazioni è uno degli elementi più importanti di un CV accademico, poiché dimostra in modo concreto il tuo contributo alla produzione scientifica e la tua autorevolezza nel campo di ricerca. Una presentazione chiara e coerente aiuta il lettore a valutare rapidamente la qualità e la rilevanza del tuo lavoro.

Per organizzare al meglio questa sezione, segui queste linee guida:

  • Crea una sezione dedicata e ben visibile per le tue pubblicazioni.
  • Elenca le pubblicazioni nell'ordine cronologico inverso, partendo da quelle più recenti.
  • Riporta la citazione completa di ciascuna pubblicazione in un formato coerente e standardizzato, includendo: nomi degli autori, titolo dell'articolo, nome della rivista, volume e numero (se presenti), numero di pagine e anno di pubblicazione.
  • Indica lo stato della pubblicazione, specificando se è “Accettata” o “In corso”, nel caso di lavori non ancora pubblicati.
  • Specifica il tuo ruolo, ad esempio primo autore, coautore o autore corrispondente.
  • Mantieni uno stile uniforme in tutto l’elenco, utilizzando elenchi numerati o puntati per migliorarne la leggibilità.
  • Aggiungi i link DOI o i collegamenti ipertestuali, se disponibili, per facilitare l’accesso ai lavori.

Esempio di pubblicazioni:

  • Bianchi, L.; Penna, M.; Donati, A. “Mechanisms of Gene Regulation in Tumor Progression.” Journal of Molecular Biology, vol. 432, n. 5, pp. 1123–1135, 2024. Primo autore.
  • Monaco, F.; Neri, L. “Cognitive Processes in Memory Formation: Experimental Insights.” Frontiers in Psychology, vol. 14, n. 3, pp. 210–225, 2023. Coautore.
  • Lorenzetti, B. “Neuroplasticity and Early Life Experiences.” Proceedings of the International Conference on Neuroscience, 2022. Autore corrispondente.

Come elencare conferenze e seminari nel CV accademico

Le conferenze e i seminari rappresentano momenti fondamentali nella carriera accademica: offrono l’opportunità di condividere i risultati delle proprie ricerche, confrontarsi con altri studiosi e ampliare la rete professionale. Includere questa sezione nel CV consente ai selezionatori di valutare la tua capacità di comunicare in contesti scientifici, la tua partecipazione alla comunità accademica e il riconoscimento ricevuto per il tuo lavoro.

Per presentare in modo efficace questa sezione, segui queste indicazioni:

  • Crea una sezione dedicata, con un titolo chiaro come “Conferenze e seminari” o “Presentazioni accademiche”.
  • Organizza gli eventi in ordine cronologico inverso, partendo da quelli più recenti.
  • Specifica il titolo della presentazione, il nome completo della conferenza o del seminario, il luogo (o modalità online), la data e il tuo ruolo (relatore, co-relatore, ecc.).
  • Se rilevante, evidenzia eventuali premi o riconoscimenti ricevuti in occasione della presentazione.
  • Mantieni uno stile coerente e professionale in tutto l’elenco, utilizzando punti elenco o numerazione per migliorare la leggibilità.
  • Se la lista è molto lunga, puoi suddividerla in sottosezioni, ad esempio: Conferenze internazionali, Conferenze nazionali, Seminari.

Esempi di conferenze e seminari:

  • “Explainable AI for Medical Diagnostics.” Presentazione orale alla International Conference on Machine Learning and Data Engineering, San Francisco, dicembre 2024.
  • “Sviluppo di algoritmi di visione artificiale per sistemi di guida autonoma.” Relatore invitato al Seminario del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Politecnico di Milano, gennaio 2023.
  • “Blockchain Applications for Supply Chain Transparency.” Poster presentato alla IEEE Global Conference on Emerging Technologies, Lisbona, ottobre 2022.

Come inserire premi e riconoscimenti nel CV accademico

La sezione dedicata a premi e riconoscimenti è un ottimo modo per mettere in evidenza i tuoi risultati e distinguerti nel panorama accademico. Inserisci i premi in ordine cronologico inverso, specificando il nome del premio, l’ente o istituzione che lo ha conferito e l’anno di assegnazione.

Puoi includere borse di studio, premi per pubblicazioni, riconoscimenti per presentazioni a conferenze o per l’eccellenza nella ricerca e nell’insegnamento. Mantieni la descrizione sintetica e chiara, così da valorizzare i tuoi successi senza appesantire il CV.

Come indicare le competenze linguistiche nel CV accademico

Inserire una sezione dedicata alle competenze linguistiche può rappresentare un valore aggiunto significativo, soprattutto se ti candidi per posizioni internazionali, programmi di dottorato all’estero o ruoli che richiedono collaborazione con team di ricerca multinazionali.

Per indicare in modo chiaro e standardizzato il tuo livello di conoscenza, utilizza il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER), che classifica le competenze linguistiche in sei livelli: da A1 (base) a C2 (padronanza).

Puoi anche includere eventuali certificazioni ufficiali (ad es. IELTS, TOEFL, DELE, DELF, Goethe-Zertifikat), esperienze di studio all’estero o periodi di ricerca in altri Paesi, per rafforzare ulteriormente la tua candidatura.

Come includere le referenze nel CV accademico

A differenza del CV tradizionale, in cui le referenze vengono spesso omesse o fornite solo su richiesta, nel CV accademico è consuetudine includerne almeno due o tre. Le referenze rafforzano la tua candidatura, offrendo una prospettiva esterna e autorevole sul tuo lavoro, sulle tue competenze e sul tuo potenziale come ricercatore o docente.

Prima di inserirle, chiedi sempre il consenso ai tuoi referenti, spiegando il tipo di posizione a cui ti candidi: in questo modo potranno prepararsi a fornire un riscontro adeguato e coerente.

All’interno della sezione “Referenze” è consigliabile indicare per ciascun referente:

  • Nome e cognome completi
  • Ruolo e titolo accademico (es. Professore associato, Responsabile di laboratorio, Supervisore di tesi)
  • Università o ente di appartenenza
  • Contatti professionali, preferibilmente indirizzo e-mail istituzionale e numero di telefono

Se hai referenze provenienti da contesti diversi (ad esempio un supervisore di ricerca e un responsabile didattico), includerle entrambe può offrire una visione più completa del tuo profilo.

Punti chiave

  • Personalizza il tuo CV accademico in base alla posizione o al programma per cui ti candidi.
  • Organizza il CV in modo chiaro e logico, utilizzando titoli e sottotitoli ben strutturati per facilitare la lettura.
  • Metti in risalto i risultati più significativi, come pubblicazioni, presentazioni, premi, borse di studio o progetti di ricerca rilevanti.
  • Sottolinea la tua esperienza di ricerca, specificando metodologie, strumenti utilizzati e risultati ottenuti.
  • Mantieni un layout pulito e professionale, con una formattazione coerente, uno stile uniforme e contenuti accurati, privi di errori.

I prossimi passi?

Se non sai da dove iniziare per creare un CV accademico efficace, CVMaker è il posto giusto per te. Con i nostri modelli di curriculum vitae professionali puoi realizzare il tuo CV in pochi minuti: ti basta inserire le tue informazioni e scaricare il documento pronto all’uso, senza preoccuparti di formattazione o impaginazione. Visita il nostro blog per ulteriori consigli pratici relativi alla carriera e guide passo dopo passo per migliorare la tua candidatura e far risaltare il tuo profilo nel mondo accademico.

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Domande frequenti

Qual è la differenza tra un CV accademico e un CV tradizionale in Italia?

Un CV accademico si distingue per scopo, struttura e contenuti. È pensato per il mondo della ricerca e dell’università: mette in evidenza titoli di studio, esperienza di ricerca, pubblicazioni, conferenze e contributi scientifici. Ha solitamente più pagine e viene utilizzato per candidarsi a posizioni accademiche, borse di studio o programmi di dottorato.

Il CV tradizionale, invece, è orientato al mercato del lavoro non accademico e si concentra su esperienza professionale, competenze e risultati pratici, con un formato più breve e mirato.

Qual è il miglior layout per un CV accademico?

Non esiste un modello unico valido per tutti, ma il layout ideale è chiaro, ordinato e facilmente leggibile. Suddividi le sezioni con titoli evidenti, mantieni una formattazione coerente e privilegia uno stile sobrio. L’obiettivo è permettere al lettore di trovare rapidamente le informazioni più rilevanti, come qualifiche, pubblicazioni, esperienze di ricerca e risultati.

Come includere le referenze accademiche nel CV?

Nel CV accademico è prassi comune inserire almeno due referenze, indicando per ciascuna nome completo, ruolo, istituzione di appartenenza e contatti. Prima di farlo, assicurati di avere il consenso dei tuoi referenti. Verifica inoltre eventuali istruzioni specifiche dell’università o dell’ente in cui ti candidi, poiché alcune istituzioni preferiscono ricevere le referenze separatamente.

Quanto deve essere lungo un CV accademico?

La lunghezza dipende dal tuo livello di esperienza e dai requisiti della posizione o del programma per cui ti stai candidando. In generale, un CV accademico per candidarsi a dottorati o posizioni iniziali si aggira intorno alle 4–5 pagine. Per accademici con un percorso più consolidato, molte pubblicazioni e attività di ricerca, non è raro che il CV arrivi a 7 pagine o più. L’importante è includere tutte le informazioni rilevanti, evitando ridondanze e mantenendo una struttura chiara.

Qual è il miglior CV accademico per candidarsi a una borsa di studio in Italia?

Non esiste un modello unico perfetto per tutti, ma seguire alcune linee guida ti aiuterà a creare un CV efficace e competitivo. In particolare, assicurati di includere:

  • Formazione accademica in ordine cronologico inverso, con titolo conseguito, istituzione, date e dettagli rilevanti (ad esempio argomento della tesi).
  • Esperienze di ricerca, specificando progetti, supervisori, enti coinvolti e risultati ottenuti.
  • Pubblicazioni e presentazioni, con citazioni complete e informazioni sugli indicatori di impatto, se disponibili.
  • Competenze accademiche e tecniche, come tecniche di laboratorio, software, analisi dei dati o lingue straniere.
  • Premi, borse e riconoscimenti, che dimostrano merito accademico e potenziale.

Quale ordine seguire nel CV accademico?

Non esiste un ordine fisso valido per ogni candidatura. Tuttavia, la struttura più comune prevede:

  1. Dati personali e contatti
  2. Competenze
  3. Esperienze lavorativa
  4. Formazione accademica
  5. Pubblicazioni
  6. Conferenze e seminari
  7. Premi e riconoscimenti
  8. Competenze linguistiche
  9. Referenze

Puoi modificare l’ordine delle sezioni per mettere in risalto gli aspetti più rilevanti rispetto alla posizione o alla borsa di studio a cui ti candidi. Mantieni sempre una formattazione coerente e un layout chiaro, per rendere la lettura semplice e professionale.

Come si scrive un CV accademico per un dottorato di ricerca?

Quando prepari un CV per candidarti a un dottorato, concentra l’attenzione su formazione accademica, esperienze di ricerca e risultati rilevanti. Metti in risalto:

  • I titoli di studio conseguiti e gli eventuali riconoscimenti;
  • Le esperienze di ricerca, i progetti svolti e le competenze acquisite;
  • Pubblicazioni, partecipazioni a conferenze e seminari;
  • Competenze tecniche e linguistiche utili per il programma di dottorato.

Come si scrive un CV accademico senza esperienza?

Se non hai ancora esperienze formali in ambito accademico, concentrati su ciò che può evidenziare il tuo potenziale di crescita:

  • I risultati ottenuti durante gli studi (esami con voti eccellenti, progetti, tesi, borse di studio);
  • Competenze trasversali come capacità analitiche, scrittura accademica o lavoro in team;
  • Eventuali tirocini, collaborazioni universitarie o attività extracurriculari pertinenti;
  • Interesse per la ricerca, espresso in modo chiaro nel profilo personale e nella lettera motivazionale.

Cosa evitare in un CV accademico?

Per rendere il tuo CV più efficace, evita di inserire informazioni superflue o non pertinenti. In particolare:

  • Esperienze lavorative non rilevanti, che non sono direttamente collegate al tuo campo di ricerca;
  • Dati personali non necessari, come data di nascita, stato civile o fotografia;
  • Hobby e interessi personali, a meno che non siano strettamente connessi all’ambito accademico o dimostrino competenze trasferibili;
  • Istruzione secondaria, se hai già completato studi universitari;
  • Premi o certificazioni non accademici che non aggiungono valore alla candidatura;
  • Competenze troppo generiche: punta su quelle realmente significative per la posizione o il programma.

Devo inserire le competenze nel mio CV accademico?

Sì, una sezione dedicata alle competenze può essere molto utile. Anche se la priorità del CV accademico è mostrare formazione, ricerca e pubblicazioni, inserire competenze tecniche (es. linguaggi di programmazione, tecniche di laboratorio, analisi statistica) e linguistiche può rafforzare la tua candidatura e mostrare la tua preparazione pratica nel campo.

Come descrivere i risultati accademici nel CV?

Per valorizzare i tuoi traguardi nel CV, descrivili in modo specifico, chiaro e conciso. Ecco alcuni consigli:

  • Indica sempre il nome del premio o del riconoscimento, l’ente che lo ha assegnato e la data;
  • Specifica il tuo contributo personale nei risultati raggiunti;
  • Quando possibile, quantifica i risultati (es. numero di pubblicazioni, partecipazioni a conferenze, fondi ottenuti);
  • Evita frasi vaghe e concentrati su fatti concreti e verificabili.

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